SAN PIERO A SIEVE
– Terra, già borgo capoluogo di Comunità con chiesa plebana (S. Pietro) nella Giurisdizione di Scarperia, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede sull'ingresso della pianura della Val di Sieve, fra la base orientale del poggio del Trebbio, e quella settentrionale che scende fino costà dal Monte Senario a 384 braccia sopra il mare Mediterraneo, misurala dalla sommità del campanile della sua pieve. – E attraversala dall'antica strada postale Bolognese, ora provinciale del giogo di Scarperia, sulla ripa destra del fiume Sieve presso la confluenza del torrente Carza e davanti la testa del ponte di pietra che cavalca quel fiume, nel grado 28° 59' 3" longitudine e 43° 58' latitudine 18 miglia toscane a settentrione di Firenze, 3 miglia toscane a libeccio di Scarperia, circa 4 a ponente del Borgo S. Lorenzo, e 5 miglia toscane a grecale di Barberino di Mugello, non più che un tiro d'arco a levante della fortezza di San Martino.
La memoria più antica di questo luogo e della sua chiesa plebana che ha dato il titolo alla Terra di San Piero a Sieve credo sia quella di un istrumento riportato dal Lami Monum. Eccl. Fior. del 16 giugno 1018, col quale Rolando figlio del fu Palmerio donò alla sua moglie la terza parte ili tuttociò che possedeva nei pivieri di S. Reparata a Firenze, di S. Stefano in Pane, di San Piero a Sieve, di S. Maria a Faglia e di S. Giovanni Maggiore in Mugello.
Della stessa provenienza è un altro istrumento del 20 aprile 1046, col quale il notaro Alberto del fu Eriberto offrì alla stessa chiesa plebana di San Piero a Sieve la terza parte di una sua possessione situata nel piviere medesimo a condizione che dentro il periodo di 4 anni si stabilissero in cole -si J chiesa plebana de' preti per vivere canonicamente col pievano. – (LAMI, Mon.
Eccl. Flor.) Che pero cotesto voto non avesse effetto lo da a dubitare il fatto di non trovare in seguito la pieve di S.
Pietro a Sieve qualificata canonica collegiata, come tale la voleva il notaro Alberto.
Bensì il paese di San Piero a Sieve nel sec. XII era qualificalo col titolo di borgo, indizio che fino d'allora passava di costà una strada maestra, la quale più tardi divenne strada principale per andare a Bologna.
Che poi un secolo dopo si edificasse in San Piero a Sieve un ospedale per alloggiarvi pellegrini, lo dice un' iscrizione del 1075 ivi murata e riportata dal Brocchi a pag. 199 della sua Descrizione del Mugello.
Negli anni 1117 e 1217 due istrumenti del 13 giugno e 13 agosto furono scritti nel foro, o mercato che sino d'allora praticavasi nella piazza di San Piero a Sieve. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello.) Sopra la gibbosità di questa terra si alza un torrione denominato Schifanoja , appartenuto alla potente famiglia de' Medici, che vi possedeva molte case e tenute, fra le quali quelle di Cafaggiolo, del Trebbio e di Sassuolo. Le due ultime nel secolo XVII pervennero in Giuliano Serragli che nel 1648 le donò ai PP.
dell'Oratorio di Firenze insieme con la torre di Schifanoja annessa alla fattoria di Sassuolo, attualmente dì proprietà del conte di Cambray Digny.
Alla stessa famiglia de' Medici spettava fino ab antiquo il giuspadronato della chiesa plebana di San Piero a Sieve, ma attualmente a cagione di esser estinte molte linee di quella prosapia lo stesso diritto è suddiviso fra i Pitti Gaddi, i marchesi Medici, e le monache del Capitolo della città di Firenze.
Essa pieve nei secoli trascorsi noverava sette chiese succursali, attualmente ridotte a cinque, cioè; 1. S.
Michele a Lezzano (annessa alla pieve); 2. S. Andrea a Monte Giovi (da lungo tempo distrutta); 3. S Stefano a Cornetole (ancor essa stata unita alla pieve, dalla quale è stata poi separata per decreto arcivescovile del 15 marzo 1782 e traslocata nella chiesa dei Francescani di S.
Bonaventura al Bosco ai Frati); 4. S. Giusto a Fortuna (esistente); 5. S. Jacopo a Coldaja (idem); 6. S.
Lorenzo a Gabbiano (idem); 7. S. Maria a Cardetole (idem).
Nel popolo della chiesa plebana di San Piero a Sieve trovasi, oltre il devoto oratorio di S. Maria, appellato Valdastra de' Padri Serviti di Monte Senario, la fortezza di San Martino ed un antico oratorio, la rocca di Monte Rezzanico de’Medici, ora villa Adami. – Inoltre è compresa nella parrocchia di Cardetole la villetta di Sassuolo, che da il nome ad una fattoria stata, come dissi, di dominio de’Medici, la quale casa dal proprietario attuale fu portata nella torre di Schifanoja dentro San Piero a Sieve.
La chiesa plebana è a tre navate con battistero esagono di terra verniciata della Robbia, dove sono scolpiti i fatti principali della vita di S. Gio. Battista in bassorilievo a similitudine del battistero della pieve di Galatrona.
Questo di San Piero a Sieve fu fatto fare dalla famiglia de’Medici, cui riferiscono le armi gentilizie poste sugli angoli. La qual opera ci richiama per avventura al tempo del Card. Giovanni de’Medici innanzi che salisse sulla cattedra di S. Pie t ro col nome di Leone X, tanto più che è tradizione aver quel porporato goduto anco il benefizio della pieve di San Piero a Sieve.
Della chiesa e convento dei Frati Osservanti di S.
Bonaventura al Bosco ai Frati si raccontano favolette e tradizioni immaginate dagli adulatori di casa Ubaldini, rispetto alla sua origine e vicende.
Checché ne sia deve la sua restaurazione alla nobil famiglia Medici, e la sua chiesa si crede consacrata nel 1520 dall’Arciv. fiorentino Giulio Card. de' Medici, poi Papa Clemente VII. Dico restaurata poiché una chiesa sotto l'invocazione di S. Michele al Bosco (forse di Lucigliano) fino dalla metà del secolo XIV, trovasi rammentata all'anno 1364 nella Cronica di Filippo Villani (Lib. XI Cap. 86), ma più chiaramente la nostra esisteva nel Mugello sotto il titolo di S.
Francesco al Lago detta al Bosco, che così la chiamò il testamento del conte Guglielmo del conte Azzolino degli Alberti di Mangona rogato nel 17 settembre 1347, col quale ordinò di essere sepolto in cotesta chiesa. Era compresa nella parrocchia di Lucigliano innanzi che fosse traslocata in questa la cura di Cornetole.
Fra i dotti nativi od oriundi del San Piero a Sieve merita onorevole menzione il Dott. Tommaso Poggini che nel secolo XVIII fu anco pievano di cotesta chiesa.
MOVIMENTO della Popolazione della TERRA DI SAN PIERO A SIEVE a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle fa miglie 44; totale della popolazione 322.
ANNO 1745: Impuberi maschi 159; femmine 138; adulti maschi 127, femmine 110; coniugati dei due sessi 256; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 112; totale della popolazione 795.
ANNO 1833: Impuberi maschi 225; femmine 277; adulti maschi 191, femmine 188; coniugati dei due sessi 500; ecclesiastici dei due sessi 10; numero delle famiglie 252; totale della popolazione 1391.
ANNO 1840: Impuberi maschi 247; femmine 222; adulti maschi 180, femmine 159; coniugati dei due sessi 612; ecclesiastici dei due sessi 9; numero delle famiglie 260; totale della popolazione 1429.
Comunità di San Piero a Sieve. – Il territorio di questa Comunità abbraccia una superficie di quadrati 10637, dei quali 287 quadrati spettano a corsi d'acqua e a pubbliche strade. – Nel 1833 vi stanziavano 2713 abitanti a proporzione ragguagliatamente di circa 210 persone per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Confina con 5 Comunità. – Lungo il Vallone orientale della Carza ha di fronte a scirocco il territorio comunitativo del Borgo S. Lorenzo, a partire dal fianco orientale del poggio di Cornetole e di là mediante i borri della Capannaccia e quello di Cardetole fino al suo sbocco in Sieve, dove sottentra la Comunità di Scarperia , con la quale questa di S. Piero a Sieve rimonta la fiumana sino alla confluenza del torrente Luvisone. Mediante l'alveo di coteste i due territorj cambiando direzione da maestrale a settentrione fronteggiano insieme per quasi un miglio, quindi per termini artificiali posti alla destra del Luvisone vanno incontro ad altro borro, detto del Rio motoso, finché arrivano sul poggio di Gabbiano. Costì voltando faccia da settentrione a ponente tagliano la strada comunitativa rotabile di gabbiano per andare incontro dirimpetto a ponente della Comunità di Barberino di Mugello, con la quale la nostra per un angolo rientrante si dirige sulla strada che guida a Gabbiano , e mercé cui piegando verso ostro ritorna nella fiumana della Sieve, il corso della quale seconda ne lla direzione di libeccio fino allo sbocco in essa del botro che viene dalla R. Villa di Cafaggiolo A questo punto la nostra Comunità dirigendosi a ponente entra nella strada postale bolognese fino alla posta della R. Villa di Cafaggiolo, di là dalla quale prosegue nella direzione mediante un rio, e quindi per la strada comunitativa pedonale che sale il poggio di Petrojo, finché al borro delle Sodere formando un angolo quasi retto, volta faccia da maestrale a ponente per incamminarsi verso il fosso Finocchietto, dove cessa la Comunità di Barberino, e sottentra dirimpetto a ponente l'altra di Calenzano. Con quest’ultima l 'altra di San Piero a Sieve percorre i contrafforti orientali del monte di Croce, poi mediante il borro del Carlone gira intorno al poggio d i Pezzatole, alla di cui base meridionale sottentra dirimpetto a ostro la Comunità di Vaglia. Con quest'ultima l’altra di San Piero a Sieve continua a percorrere il borro del Carlone e con esso trapassa la strada postale Bolognese per vuotarsi nel torrente Carza, quindi attraversato quest’ultimo torrente passa per Briano donde infine dirigendosi a scirocco arriva sul poggio di Cornetole al punto dei tre termini dove i territorj delle due Comunità si toccano con quello del borgo S. Lorenzo.
Fra le strade rotabili che passano per questa Comunità vi sono la regia postale Bolognese e quella provinciale del Mugello, la quale staccasi dalla prima presso Novoli percorrendo la sponda sinistra della Sieve fino a Dicomano. Attesta con queste due la strada comunitativa traversa fra Cafaggiolo e Petrone; finalmente staccasi dal capoluogo per dirigersi lungo la ripa destra della Sieve fino alla provinciale Faentina un'altra via comunitativa, passando per Cardetole, ecc. Il corso più copioso di acque é quello della Sieve, la quale ha dato il distintivo alla Terra in discorso, mentre tiene il secondo posto il torrente Carza influente nella Sieve Fra le montuosità di questo territorio niuna forse è più elevata di quella del Trebbio, la quale misurata dal P.
Inghirami sulla sommità della torre, fu trovata braccia 807,4 più elevata del livello del mare.
Rispetto alla qualità del suolo che il più generalmente si scuopre in questa Comu nità, nel vallone della Carza consiste in strati di alberese diversamente inclinati, cui sovrappongono altri di arenaria macigno più o meno solidi, e variamente tinti in le nato, castagnolo e grigio; il quale macigno alterna con straterelli di bisciajo (schisto marnoso). Peraltro l'alberese nella parte più elevata del vallone medesimo si nasconde ai pari che nella Val di Sieve ed in altre vallecole sue tributarie.
Ricca è la contrada di boschi cedui e di alto fusto, di querci, di paline di castagni, di vigne, di ulivi e di campi sativi sparsi di gelsi e di alberi da frutta squisite.
In questo territorio ebbe grandi possessioni la potente prosapia de’Medici che diede il primo Granduca alla Toscana, e di costà dalla villa del Trebbio in Mugello che fin d'allora possedeva con la villa di Cafaggiolo edificata da Cosimo il vecchio, Cosimo I fu chiamato a succedere al duca Alessandro– Vedere CAFAGGIOLO E TREBBIO in Val di Sieve.
Da un piatto di majolica fabbricato nel 1544, ricco di fiorami e di rabeschi con lo stemma della nobil famiglia de’Rinuccini o piuttosto de’Bardi o de’Guidacci, e di quella de’Pazzi, più una cifra con le parole: fatto in Cafaggiolo, dedusse il Brocchi che i Medici introducessero costà l'arte di fabbricare le majoliche, sebbene di tal fabbrica non si conservi alcuna altra memoria. La Comunità di San Piero a Sieve mantiene un medico, un ch irurgo ed un maestro di scuola elementare.
Nel mercoledì di ogni settimana vi s i tiene un piccolissimo mercato di vettovaglie.
Una fiera annuale ha luogo nel dì 8 ottobre nel capoluogo dove concorre molto bestiame, mentre altra fiera di bestiame vaccino si tiene al Trebbio nel primo lunedì di luglio.
La cancelleria comunitativa di San Piero a Sieve è in Scarperia dove risiede il suo giusdicente civile e criminale. L'ingegnere di Circondario, e l’ufizio per l’esazione del Registro sono al Borgo S. Lorenzo; la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza in Firenze.
QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ DI SAN PIERO A SIEVE a quattro epoche diverse.
- nome del luogo: Coldaja (1), titolo della chiesa: S.
Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 35, abitanti anno 1745 n° 41, abitanti anno 1833 n° 123, abitanti anno 1840 n° 113 - nome del luogo: Cornetole e Briano, titolo della chiesa: S. Stefano in S. Bonaventura al Bosco ai Frati (Rettoria), diocesi cui appartiene:Firenze, abitanti anno 1551 n° 79 (S. Stefano) e n° 60 (S. Bonaventura), abitanti anno 1745 n° 81, abitanti anno 1833 n° 225, abitanti anno 1840 n° - nome del luogo: Fortuna, titolo della chiesa: S. Giusto (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 101, abitanti anno 1745 n° 171, abitanti anno 1833 n° 225, abitanti anno 1840 n° 246 - nome del luogo: Gabbiano (1), titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 55, abitanti anno 1745 n° 68, abitanti anno 1833 n° 111, abitanti anno 1840 n° 104 - nome del luogo: Lucigliano e Soli, titolo della chiesa: S.
Michele (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 98, abitanti anno 1745 n° 138, abitanti anno 1833 n° 344, abitanti anno 1840 n° 274 - nome del luogo: SAN PIERO A SIEVE, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 322, abitanti anno 1745 n° 795, abitanti anno 1833 n° 1391, abitanti anno 1840 n° 1429 - nome del luogo: Spugnole e Carlone unite, titolo della chiesa: S. Niccolò con l’annesso di S. Biagio (Rettoria), diocesi cui appartiene:Firenze, abitanti anno 1551 n° 76 (S. Niccolò) e n° 35 (S. Biagio), abitanti anno 1745 n° 315, abitanti anno 1833 n° 330, abitanti anno 1840 n° 331 - Totale abitanti anno 1551: n° 861 - Totale abitanti anno 1745: n° 1609 - Totale abitanti anno 1833: n° 2749 - Totale abitanti anno 1840: n° 2778 N.B. Dalla parrocchia di Gabbiano escivano nel 1840 fuori della Comunità 21 abitanti. Così dalle altre due segnate (1) nell’ultima epoca entravano in quelle di Scarperia e di Barberino, in tutto - anno 1833: abitanti n° - - anno 1840: abitanti n° 166 RESTANO - anno 1833: abitanti n° 2713 - anno 1840: abitanti n° 2612 Altronde nell’anno 1840 entravano dalle parrocchie di Cardatole, Collina, e Petrojo in questa Comunità - anno 1833: abitanti n° - - anno 1840: abitanti n° 283 - Totale abitanti anno 1840: n° 2895
Risiede sull'ingresso della pianura della Val di Sieve, fra la base orientale del poggio del Trebbio, e quella settentrionale che scende fino costà dal Monte Senario a 384 braccia sopra il mare Mediterraneo, misurala dalla sommità del campanile della sua pieve. – E attraversala dall'antica strada postale Bolognese, ora provinciale del giogo di Scarperia, sulla ripa destra del fiume Sieve presso la confluenza del torrente Carza e davanti la testa del ponte di pietra che cavalca quel fiume, nel grado 28° 59' 3" longitudine e 43° 58' latitudine 18 miglia toscane a settentrione di Firenze, 3 miglia toscane a libeccio di Scarperia, circa 4 a ponente del Borgo S. Lorenzo, e 5 miglia toscane a grecale di Barberino di Mugello, non più che un tiro d'arco a levante della fortezza di San Martino.
La memoria più antica di questo luogo e della sua chiesa plebana che ha dato il titolo alla Terra di San Piero a Sieve credo sia quella di un istrumento riportato dal Lami Monum. Eccl. Fior. del 16 giugno 1018, col quale Rolando figlio del fu Palmerio donò alla sua moglie la terza parte ili tuttociò che possedeva nei pivieri di S. Reparata a Firenze, di S. Stefano in Pane, di San Piero a Sieve, di S. Maria a Faglia e di S. Giovanni Maggiore in Mugello.
Della stessa provenienza è un altro istrumento del 20 aprile 1046, col quale il notaro Alberto del fu Eriberto offrì alla stessa chiesa plebana di San Piero a Sieve la terza parte di una sua possessione situata nel piviere medesimo a condizione che dentro il periodo di 4 anni si stabilissero in cole -si J chiesa plebana de' preti per vivere canonicamente col pievano. – (LAMI, Mon.
Eccl. Flor.) Che pero cotesto voto non avesse effetto lo da a dubitare il fatto di non trovare in seguito la pieve di S.
Pietro a Sieve qualificata canonica collegiata, come tale la voleva il notaro Alberto.
Bensì il paese di San Piero a Sieve nel sec. XII era qualificalo col titolo di borgo, indizio che fino d'allora passava di costà una strada maestra, la quale più tardi divenne strada principale per andare a Bologna.
Che poi un secolo dopo si edificasse in San Piero a Sieve un ospedale per alloggiarvi pellegrini, lo dice un' iscrizione del 1075 ivi murata e riportata dal Brocchi a pag. 199 della sua Descrizione del Mugello.
Negli anni 1117 e 1217 due istrumenti del 13 giugno e 13 agosto furono scritti nel foro, o mercato che sino d'allora praticavasi nella piazza di San Piero a Sieve. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello.) Sopra la gibbosità di questa terra si alza un torrione denominato Schifanoja , appartenuto alla potente famiglia de' Medici, che vi possedeva molte case e tenute, fra le quali quelle di Cafaggiolo, del Trebbio e di Sassuolo. Le due ultime nel secolo XVII pervennero in Giuliano Serragli che nel 1648 le donò ai PP.
dell'Oratorio di Firenze insieme con la torre di Schifanoja annessa alla fattoria di Sassuolo, attualmente dì proprietà del conte di Cambray Digny.
Alla stessa famiglia de' Medici spettava fino ab antiquo il giuspadronato della chiesa plebana di San Piero a Sieve, ma attualmente a cagione di esser estinte molte linee di quella prosapia lo stesso diritto è suddiviso fra i Pitti Gaddi, i marchesi Medici, e le monache del Capitolo della città di Firenze.
Essa pieve nei secoli trascorsi noverava sette chiese succursali, attualmente ridotte a cinque, cioè; 1. S.
Michele a Lezzano (annessa alla pieve); 2. S. Andrea a Monte Giovi (da lungo tempo distrutta); 3. S Stefano a Cornetole (ancor essa stata unita alla pieve, dalla quale è stata poi separata per decreto arcivescovile del 15 marzo 1782 e traslocata nella chiesa dei Francescani di S.
Bonaventura al Bosco ai Frati); 4. S. Giusto a Fortuna (esistente); 5. S. Jacopo a Coldaja (idem); 6. S.
Lorenzo a Gabbiano (idem); 7. S. Maria a Cardetole (idem).
Nel popolo della chiesa plebana di San Piero a Sieve trovasi, oltre il devoto oratorio di S. Maria, appellato Valdastra de' Padri Serviti di Monte Senario, la fortezza di San Martino ed un antico oratorio, la rocca di Monte Rezzanico de’Medici, ora villa Adami. – Inoltre è compresa nella parrocchia di Cardetole la villetta di Sassuolo, che da il nome ad una fattoria stata, come dissi, di dominio de’Medici, la quale casa dal proprietario attuale fu portata nella torre di Schifanoja dentro San Piero a Sieve.
La chiesa plebana è a tre navate con battistero esagono di terra verniciata della Robbia, dove sono scolpiti i fatti principali della vita di S. Gio. Battista in bassorilievo a similitudine del battistero della pieve di Galatrona.
Questo di San Piero a Sieve fu fatto fare dalla famiglia de’Medici, cui riferiscono le armi gentilizie poste sugli angoli. La qual opera ci richiama per avventura al tempo del Card. Giovanni de’Medici innanzi che salisse sulla cattedra di S. Pie t ro col nome di Leone X, tanto più che è tradizione aver quel porporato goduto anco il benefizio della pieve di San Piero a Sieve.
Della chiesa e convento dei Frati Osservanti di S.
Bonaventura al Bosco ai Frati si raccontano favolette e tradizioni immaginate dagli adulatori di casa Ubaldini, rispetto alla sua origine e vicende.
Checché ne sia deve la sua restaurazione alla nobil famiglia Medici, e la sua chiesa si crede consacrata nel 1520 dall’Arciv. fiorentino Giulio Card. de' Medici, poi Papa Clemente VII. Dico restaurata poiché una chiesa sotto l'invocazione di S. Michele al Bosco (forse di Lucigliano) fino dalla metà del secolo XIV, trovasi rammentata all'anno 1364 nella Cronica di Filippo Villani (Lib. XI Cap. 86), ma più chiaramente la nostra esisteva nel Mugello sotto il titolo di S.
Francesco al Lago detta al Bosco, che così la chiamò il testamento del conte Guglielmo del conte Azzolino degli Alberti di Mangona rogato nel 17 settembre 1347, col quale ordinò di essere sepolto in cotesta chiesa. Era compresa nella parrocchia di Lucigliano innanzi che fosse traslocata in questa la cura di Cornetole.
Fra i dotti nativi od oriundi del San Piero a Sieve merita onorevole menzione il Dott. Tommaso Poggini che nel secolo XVIII fu anco pievano di cotesta chiesa.
MOVIMENTO della Popolazione della TERRA DI SAN PIERO A SIEVE a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle fa miglie 44; totale della popolazione 322.
ANNO 1745: Impuberi maschi 159; femmine 138; adulti maschi 127, femmine 110; coniugati dei due sessi 256; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 112; totale della popolazione 795.
ANNO 1833: Impuberi maschi 225; femmine 277; adulti maschi 191, femmine 188; coniugati dei due sessi 500; ecclesiastici dei due sessi 10; numero delle famiglie 252; totale della popolazione 1391.
ANNO 1840: Impuberi maschi 247; femmine 222; adulti maschi 180, femmine 159; coniugati dei due sessi 612; ecclesiastici dei due sessi 9; numero delle famiglie 260; totale della popolazione 1429.
Comunità di San Piero a Sieve. – Il territorio di questa Comunità abbraccia una superficie di quadrati 10637, dei quali 287 quadrati spettano a corsi d'acqua e a pubbliche strade. – Nel 1833 vi stanziavano 2713 abitanti a proporzione ragguagliatamente di circa 210 persone per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Confina con 5 Comunità. – Lungo il Vallone orientale della Carza ha di fronte a scirocco il territorio comunitativo del Borgo S. Lorenzo, a partire dal fianco orientale del poggio di Cornetole e di là mediante i borri della Capannaccia e quello di Cardetole fino al suo sbocco in Sieve, dove sottentra la Comunità di Scarperia , con la quale questa di S. Piero a Sieve rimonta la fiumana sino alla confluenza del torrente Luvisone. Mediante l'alveo di coteste i due territorj cambiando direzione da maestrale a settentrione fronteggiano insieme per quasi un miglio, quindi per termini artificiali posti alla destra del Luvisone vanno incontro ad altro borro, detto del Rio motoso, finché arrivano sul poggio di Gabbiano. Costì voltando faccia da settentrione a ponente tagliano la strada comunitativa rotabile di gabbiano per andare incontro dirimpetto a ponente della Comunità di Barberino di Mugello, con la quale la nostra per un angolo rientrante si dirige sulla strada che guida a Gabbiano , e mercé cui piegando verso ostro ritorna nella fiumana della Sieve, il corso della quale seconda ne lla direzione di libeccio fino allo sbocco in essa del botro che viene dalla R. Villa di Cafaggiolo A questo punto la nostra Comunità dirigendosi a ponente entra nella strada postale bolognese fino alla posta della R. Villa di Cafaggiolo, di là dalla quale prosegue nella direzione mediante un rio, e quindi per la strada comunitativa pedonale che sale il poggio di Petrojo, finché al borro delle Sodere formando un angolo quasi retto, volta faccia da maestrale a ponente per incamminarsi verso il fosso Finocchietto, dove cessa la Comunità di Barberino, e sottentra dirimpetto a ponente l'altra di Calenzano. Con quest’ultima l 'altra di San Piero a Sieve percorre i contrafforti orientali del monte di Croce, poi mediante il borro del Carlone gira intorno al poggio d i Pezzatole, alla di cui base meridionale sottentra dirimpetto a ostro la Comunità di Vaglia. Con quest'ultima l’altra di San Piero a Sieve continua a percorrere il borro del Carlone e con esso trapassa la strada postale Bolognese per vuotarsi nel torrente Carza, quindi attraversato quest’ultimo torrente passa per Briano donde infine dirigendosi a scirocco arriva sul poggio di Cornetole al punto dei tre termini dove i territorj delle due Comunità si toccano con quello del borgo S. Lorenzo.
Fra le strade rotabili che passano per questa Comunità vi sono la regia postale Bolognese e quella provinciale del Mugello, la quale staccasi dalla prima presso Novoli percorrendo la sponda sinistra della Sieve fino a Dicomano. Attesta con queste due la strada comunitativa traversa fra Cafaggiolo e Petrone; finalmente staccasi dal capoluogo per dirigersi lungo la ripa destra della Sieve fino alla provinciale Faentina un'altra via comunitativa, passando per Cardetole, ecc. Il corso più copioso di acque é quello della Sieve, la quale ha dato il distintivo alla Terra in discorso, mentre tiene il secondo posto il torrente Carza influente nella Sieve Fra le montuosità di questo territorio niuna forse è più elevata di quella del Trebbio, la quale misurata dal P.
Inghirami sulla sommità della torre, fu trovata braccia 807,4 più elevata del livello del mare.
Rispetto alla qualità del suolo che il più generalmente si scuopre in questa Comu nità, nel vallone della Carza consiste in strati di alberese diversamente inclinati, cui sovrappongono altri di arenaria macigno più o meno solidi, e variamente tinti in le nato, castagnolo e grigio; il quale macigno alterna con straterelli di bisciajo (schisto marnoso). Peraltro l'alberese nella parte più elevata del vallone medesimo si nasconde ai pari che nella Val di Sieve ed in altre vallecole sue tributarie.
Ricca è la contrada di boschi cedui e di alto fusto, di querci, di paline di castagni, di vigne, di ulivi e di campi sativi sparsi di gelsi e di alberi da frutta squisite.
In questo territorio ebbe grandi possessioni la potente prosapia de’Medici che diede il primo Granduca alla Toscana, e di costà dalla villa del Trebbio in Mugello che fin d'allora possedeva con la villa di Cafaggiolo edificata da Cosimo il vecchio, Cosimo I fu chiamato a succedere al duca Alessandro– Vedere CAFAGGIOLO E TREBBIO in Val di Sieve.
Da un piatto di majolica fabbricato nel 1544, ricco di fiorami e di rabeschi con lo stemma della nobil famiglia de’Rinuccini o piuttosto de’Bardi o de’Guidacci, e di quella de’Pazzi, più una cifra con le parole: fatto in Cafaggiolo, dedusse il Brocchi che i Medici introducessero costà l'arte di fabbricare le majoliche, sebbene di tal fabbrica non si conservi alcuna altra memoria. La Comunità di San Piero a Sieve mantiene un medico, un ch irurgo ed un maestro di scuola elementare.
Nel mercoledì di ogni settimana vi s i tiene un piccolissimo mercato di vettovaglie.
Una fiera annuale ha luogo nel dì 8 ottobre nel capoluogo dove concorre molto bestiame, mentre altra fiera di bestiame vaccino si tiene al Trebbio nel primo lunedì di luglio.
La cancelleria comunitativa di San Piero a Sieve è in Scarperia dove risiede il suo giusdicente civile e criminale. L'ingegnere di Circondario, e l’ufizio per l’esazione del Registro sono al Borgo S. Lorenzo; la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza in Firenze.
QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ DI SAN PIERO A SIEVE a quattro epoche diverse.
- nome del luogo: Coldaja (1), titolo della chiesa: S.
Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 35, abitanti anno 1745 n° 41, abitanti anno 1833 n° 123, abitanti anno 1840 n° 113 - nome del luogo: Cornetole e Briano, titolo della chiesa: S. Stefano in S. Bonaventura al Bosco ai Frati (Rettoria), diocesi cui appartiene:Firenze, abitanti anno 1551 n° 79 (S. Stefano) e n° 60 (S. Bonaventura), abitanti anno 1745 n° 81, abitanti anno 1833 n° 225, abitanti anno 1840 n° - nome del luogo: Fortuna, titolo della chiesa: S. Giusto (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 101, abitanti anno 1745 n° 171, abitanti anno 1833 n° 225, abitanti anno 1840 n° 246 - nome del luogo: Gabbiano (1), titolo della chiesa: S.
Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 55, abitanti anno 1745 n° 68, abitanti anno 1833 n° 111, abitanti anno 1840 n° 104 - nome del luogo: Lucigliano e Soli, titolo della chiesa: S.
Michele (Prioria), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 98, abitanti anno 1745 n° 138, abitanti anno 1833 n° 344, abitanti anno 1840 n° 274 - nome del luogo: SAN PIERO A SIEVE, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), diocesi cui appartiene: Firenze, abitanti anno 1551 n° 322, abitanti anno 1745 n° 795, abitanti anno 1833 n° 1391, abitanti anno 1840 n° 1429 - nome del luogo: Spugnole e Carlone unite, titolo della chiesa: S. Niccolò con l’annesso di S. Biagio (Rettoria), diocesi cui appartiene:Firenze, abitanti anno 1551 n° 76 (S. Niccolò) e n° 35 (S. Biagio), abitanti anno 1745 n° 315, abitanti anno 1833 n° 330, abitanti anno 1840 n° 331 - Totale abitanti anno 1551: n° 861 - Totale abitanti anno 1745: n° 1609 - Totale abitanti anno 1833: n° 2749 - Totale abitanti anno 1840: n° 2778 N.B. Dalla parrocchia di Gabbiano escivano nel 1840 fuori della Comunità 21 abitanti. Così dalle altre due segnate (1) nell’ultima epoca entravano in quelle di Scarperia e di Barberino, in tutto - anno 1833: abitanti n° - - anno 1840: abitanti n° 166 RESTANO - anno 1833: abitanti n° 2713 - anno 1840: abitanti n° 2612 Altronde nell’anno 1840 entravano dalle parrocchie di Cardatole, Collina, e Petrojo in questa Comunità - anno 1833: abitanti n° - - anno 1840: abitanti n° 283 - Totale abitanti anno 1840: n° 2895
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 107.
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