SASSA (CASTEL DI)
nella Val di Cecina.
– Villa, già Castello con chiesa plebana (S. Martino) anticamente sotto quella di Caselle, nella Comunità e circa 15 miglia toscane a libeccio di Monte-Catini della Val di-Cecina, Giurisdizione e Diocesi di Volterra, Compartimento di Firenze.
Risiede presso la base orientale del Poggio al Pruno sulla sinistra del torrente Sterza di Cecina. – La prima memoria superstite credo sia quella che conservasi fra le carte della Comunità di Volterra, ora nell'Arch. Dipl, Fior. è un istrumento dell'ottobre 1008 rogato nel territorio volterrano presso Casole nel Castello di Serena, col quale il conte Gherardo figlio di altro C. Gherardo insieme con sua moglie Willa nata dal fu C. Bernardo di legge salica , la quale per ragione del marito viveva a legge longobarda, vendè per lire 20 al visconte Rolando del fu Guido la metà delle case massarizie ch'egli possedeva in luogo detto Sassa nel piviere di S. Giovanni di Caselle.
Nel 1186 il castello della Sassa fu tra quelli donati da Arrigo VI ad Ildebrando Pannocchieschi vescovo di Volterra.
Che cotesta donazione però di Arrigo VI fosse precaria lo di mostra l'atto di sudditanza che prestarono in seguito gli uomini della Sassa al Comune di Volterra, i di cui sindaci nel 1234 rinunziarono ai Volterrani il diritto di eleggersi il proprio giusdicente. – Infatti la Comunità della Sassa trovasi una di quelle del distretto Volterrano allirata nel 1288, quando il magistrato assegnò ai Comunisti della Sassa una tassa annua di lire 1450. Finalmente a Sassa il potestà di Volterra inviava i suoi ufficiali per far ragione ai reclami di quegli abitanti, siccome apparisce dalla riforma de'statuti volterrani dell'anno 1411.
Innanzi detta epoca, e pochi anni dopo il privilegio di Arrigo VI, il Castello della Sassa dipendeva dall'abbate del Mon. di S. Pietro a Monteverdi, poiché per istrumento del 28 agosto del 1208 Ranieri abbate di quella badia rinunziò al Comune di Volterra la giurisdizione che il suo monastero aveva sopra varii castelli del contado volterrano, fra i quali eravi questo della Sassa. – (Cecina, Notizie Istor. di Volterra).
Arroge che nel 1283 Saracino de' Lambardi di Volterra signore della Sassa vendé cotesto paese ai Volterrani, compresi i beni che vi aveva. Finalmente due secoli dopo, per atto del 28 luglio 1474, il Castello della Sassa con molti altri luoghi del vicariato di Volterra si sottomise alla Rep. Fior.
La Comunità di Volterra nei tempi scorsi possedeva nella Sassa quasi tutto il suolo per stajate 900 circa con i pascoli e boschi, il cui legname serviva per le moje di Querceto. (Arch. delle Riformag. di Fir.) All'Art. Caselle di Val di Cecina dissi, che il suo battistero nel secolo XV fu trasportato nella chiesa di S.
Martino alla Sassa già filiale di quella di Caselle, divenuta attualmente cappellania curata della Sassa.
Che la parrocchia della Sassa dipendesse dalla pieve de' SS. Gio. Battista e Quirico posta a Caselle, ne abbiamo una prova in una membrana del 18 ottob. 1082 del Mon.
di S. Lorenzo alla Rivolta di Pisa, ora nell'Arch. Dipl.
Fior. – Vedere MEZZOLLA e STERZA (PIEVE DI), Infatti nel sinodo volterrano del 10 novembre 1356 trovasi la pieve di Caselle avente per sua succursale la chiesa della Sassa.
La sommità del campanile della Sassa fu trovata dal P.
Inghirami 678 br. sopra il livello del mare Mediterraneo.
La parrocchia di S. Martino alla Sassa nel 1833 noverava 428 abitanti.
Risiede presso la base orientale del Poggio al Pruno sulla sinistra del torrente Sterza di Cecina. – La prima memoria superstite credo sia quella che conservasi fra le carte della Comunità di Volterra, ora nell'Arch. Dipl, Fior. è un istrumento dell'ottobre 1008 rogato nel territorio volterrano presso Casole nel Castello di Serena, col quale il conte Gherardo figlio di altro C. Gherardo insieme con sua moglie Willa nata dal fu C. Bernardo di legge salica , la quale per ragione del marito viveva a legge longobarda, vendè per lire 20 al visconte Rolando del fu Guido la metà delle case massarizie ch'egli possedeva in luogo detto Sassa nel piviere di S. Giovanni di Caselle.
Nel 1186 il castello della Sassa fu tra quelli donati da Arrigo VI ad Ildebrando Pannocchieschi vescovo di Volterra.
Che cotesta donazione però di Arrigo VI fosse precaria lo di mostra l'atto di sudditanza che prestarono in seguito gli uomini della Sassa al Comune di Volterra, i di cui sindaci nel 1234 rinunziarono ai Volterrani il diritto di eleggersi il proprio giusdicente. – Infatti la Comunità della Sassa trovasi una di quelle del distretto Volterrano allirata nel 1288, quando il magistrato assegnò ai Comunisti della Sassa una tassa annua di lire 1450. Finalmente a Sassa il potestà di Volterra inviava i suoi ufficiali per far ragione ai reclami di quegli abitanti, siccome apparisce dalla riforma de'statuti volterrani dell'anno 1411.
Innanzi detta epoca, e pochi anni dopo il privilegio di Arrigo VI, il Castello della Sassa dipendeva dall'abbate del Mon. di S. Pietro a Monteverdi, poiché per istrumento del 28 agosto del 1208 Ranieri abbate di quella badia rinunziò al Comune di Volterra la giurisdizione che il suo monastero aveva sopra varii castelli del contado volterrano, fra i quali eravi questo della Sassa. – (Cecina, Notizie Istor. di Volterra).
Arroge che nel 1283 Saracino de' Lambardi di Volterra signore della Sassa vendé cotesto paese ai Volterrani, compresi i beni che vi aveva. Finalmente due secoli dopo, per atto del 28 luglio 1474, il Castello della Sassa con molti altri luoghi del vicariato di Volterra si sottomise alla Rep. Fior.
La Comunità di Volterra nei tempi scorsi possedeva nella Sassa quasi tutto il suolo per stajate 900 circa con i pascoli e boschi, il cui legname serviva per le moje di Querceto. (Arch. delle Riformag. di Fir.) All'Art. Caselle di Val di Cecina dissi, che il suo battistero nel secolo XV fu trasportato nella chiesa di S.
Martino alla Sassa già filiale di quella di Caselle, divenuta attualmente cappellania curata della Sassa.
Che la parrocchia della Sassa dipendesse dalla pieve de' SS. Gio. Battista e Quirico posta a Caselle, ne abbiamo una prova in una membrana del 18 ottob. 1082 del Mon.
di S. Lorenzo alla Rivolta di Pisa, ora nell'Arch. Dipl.
Fior. – Vedere MEZZOLLA e STERZA (PIEVE DI), Infatti nel sinodo volterrano del 10 novembre 1356 trovasi la pieve di Caselle avente per sua succursale la chiesa della Sassa.
La sommità del campanile della Sassa fu trovata dal P.
Inghirami 678 br. sopra il livello del mare Mediterraneo.
La parrocchia di S. Martino alla Sassa nel 1833 noverava 428 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 197.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track