STRADA DELL’IMPRUNETA

in Val d’Ema.

– Borgata e contrada che dà il titolo a due chiese parracchiali, a S.
Martino a Strada ed a S. Cristofano a Strada, entrambi filiali della pieve dell’Impruneta, la prima nel la Comunità, Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a levante scirocco del Galluzzo, la seconda nella Comunità Giurisdizione e quasi 6 miglia toscane a settentrione di Greve, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Si trovano queste due chiese lungo la strada maestra Chiantigiana, S. Martino circa 3 miglia toscane più a settentrione di S. Cristofano.
Nello stesso luogo di Strada nel novembre del 1094 fu rogato un atto, col quale il nobile Azzo del fu Pietro da Strada rinunziò a Rodolfo Abate del Monastero di Passignano le decime di tutte le terre dominicali che il detto monastero aveva acquistato dai Lambardi di Robbiana nel luogo di Strada . – (ARCH DIPL. FIOR Carte della Badia di Passignano) Forse il merito maggiore di questa contrada è quello di aver dato il suo nome al celebre Zanobi da Strada poeta laureato.
Il quale Zanobi era figlio di Giovanni Mazzuoli, detto lo Stradino, che fu maestro di grammatica del Boccaccio, stato amico del di lui figlio Zanobi siccome lo fu pure il Petrarca. Esso per attestato di Filippo Villani, fu della villa di Strada di lungi a Firenze sei miglia. Dondechè non fia questa villa da confondersi, come ad alcuni parve, con il borgo di Strada del Casentino. Al qual vero aggiunge maggior peso la notizia, che il padre di Zanobi nel l325 essendo stato fatto prigioniere all’Altopascio, dove combatté nelle file dell'esercito fiorentino, come nativo di un luogo appartenente al contado di Firenze, non poteva essere di Strada nel Casentino, essendo noto abbastanza che il Castel S. Niccolò con il suo territorio non fu incorporato al contado di Firenze se non dopo il 1342. – Vedere CASTEL S. NICCOLO’.
La parrocchia prioria di S. Martino a Strada ha due annessi, cioè, S. Maria a Montaguto e S. Pietro a Doglia.
Essa è di padronato della famiglia Gherarardini; sul conto della quale citerò un curioso istrumento del 3 aprile 1305 esistente nell’Arch. Dipl. Fior. fra le carte dello Spedale di Bonifazio; mercè cui l’Abate del Monastero di S. Maria degli Scalzi (la Badiuzza in Pian di Ripoli) non potendo conservare i beni e le persone spettanti al suo monastero, a motivo della guerra e scorrerie che allora affliggevano la città e contado di Firenze, e trovandosi allora il suo claustro in mezzo di una popolazione perversa , stando egli in Firenze, si risolvè di affittare per anni dieci tutti i beni del suo convento ad un tal Cione del fu Pegolotto de’Gherardini canonico della chiesa di S. Martino a Strada per l’annua pensione di lire 180.
La parrocchia di S. Martino a Strada nel 1833 noverava 785 abitanti.
La parrocchia di S. Cristofano a Strada di giuspadronato de’Conti Bardi nel 1833 contava 419 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 479.