TORA fiumicello
– Cotesto corso d’acqua che dà il nome ad un vallone della pianura meridionale di Pisa nasce da due rivi, uno de’quali nelle pendici settentrionali del Colle Montanino, l’altro sul di lui fianco meridionale presso dove si schiudono due opposte valli minori; cioè, a settentrione quella della Cascina, a ostro libeccio l’altra della Fine.
Riunite le prime fonti della Tora sotto il poggio di Gello Mattaccino, essa percorre in un solo alveo fra le colline marnose conchigliari nella direzione di scirocco a maestrale lungo la strada di S. Luce a Fauglia; nel qual tragitto la Tora riceve sotto Lucciana il tributo del torrente Morra . Arricchita così di acque essa continua il cammino nella direzione preindicata dopo aver rasentato l’antica mansione della Tora, o Turrita, oggi detta la Torretta, lungo la via regia Maremmana, e poco innanzi di essere cavalcata dal ponte Santoro . Costì circa un miglio e mezzo sopra Colle Salvetti lascia alla sua destra la strada Maremmana, o Emilia di Scauro , quando torcendo quasi ad angolo retto da settentrione a ponente rasenta la via rotabile che conduce ai Ponti di Stagno sulla postale Livornese; la quale via è attraversata dalla Tora, per accogliere a sinistra il fosso dell’Acqua Salsa , e alla sua destra l’Antifosso ed il Fosso Reale nuovo. Riuniti in tal guisa tutti gli scoli della pianura meridionale di Pisa, la Tora scorre in mezzo alla colmata della Paduletta di Livorno per scaricarsi nel mare dopo un tragitto di 20 miglia toscane mediante la Bocca di Calambrone.
Io non dirò, se da cotesta fiumana prendesse il casato la famiglia romana Thoria, essendo generalmente i nomi dei fiumi di origine vetustissima; dirò bensì che della fiumana Tora (Taura) fa menzione un istrumento del 19 febbrajo 950 pubblicato nelle Ant. Del M. Evo dal muratori, siccome è ricordato in altra carta del 1089 spettante alla casa Gherardesca stata citata dal Maccioni.
Dalla stessa fiumana probabilmente trasse il nome la mansione di Turrita, o Torrita della tavola Peutingeriana lungo la via Emilia di Scauro , siccome all’Articolo PISCINE fu sospettato; su di che dovrò tornare a far parola all’Articolo VIA EMILIA DI SCAURO.
Anche in un trattato concluso lì 17 febbrajo del 1285 fra il Comune di Pisa ed i nobili di casa Upezzinghi si rammenta una corte ed un luogo denominato Thora , sebbene questo vocabolo sembri riferibile ad una contrada fra Bientina e Calcinaja.
Riunite le prime fonti della Tora sotto il poggio di Gello Mattaccino, essa percorre in un solo alveo fra le colline marnose conchigliari nella direzione di scirocco a maestrale lungo la strada di S. Luce a Fauglia; nel qual tragitto la Tora riceve sotto Lucciana il tributo del torrente Morra . Arricchita così di acque essa continua il cammino nella direzione preindicata dopo aver rasentato l’antica mansione della Tora, o Turrita, oggi detta la Torretta, lungo la via regia Maremmana, e poco innanzi di essere cavalcata dal ponte Santoro . Costì circa un miglio e mezzo sopra Colle Salvetti lascia alla sua destra la strada Maremmana, o Emilia di Scauro , quando torcendo quasi ad angolo retto da settentrione a ponente rasenta la via rotabile che conduce ai Ponti di Stagno sulla postale Livornese; la quale via è attraversata dalla Tora, per accogliere a sinistra il fosso dell’Acqua Salsa , e alla sua destra l’Antifosso ed il Fosso Reale nuovo. Riuniti in tal guisa tutti gli scoli della pianura meridionale di Pisa, la Tora scorre in mezzo alla colmata della Paduletta di Livorno per scaricarsi nel mare dopo un tragitto di 20 miglia toscane mediante la Bocca di Calambrone.
Io non dirò, se da cotesta fiumana prendesse il casato la famiglia romana Thoria, essendo generalmente i nomi dei fiumi di origine vetustissima; dirò bensì che della fiumana Tora (Taura) fa menzione un istrumento del 19 febbrajo 950 pubblicato nelle Ant. Del M. Evo dal muratori, siccome è ricordato in altra carta del 1089 spettante alla casa Gherardesca stata citata dal Maccioni.
Dalla stessa fiumana probabilmente trasse il nome la mansione di Turrita, o Torrita della tavola Peutingeriana lungo la via Emilia di Scauro , siccome all’Articolo PISCINE fu sospettato; su di che dovrò tornare a far parola all’Articolo VIA EMILIA DI SCAURO.
Anche in un trattato concluso lì 17 febbrajo del 1285 fra il Comune di Pisa ed i nobili di casa Upezzinghi si rammenta una corte ed un luogo denominato Thora , sebbene questo vocabolo sembri riferibile ad una contrada fra Bientina e Calcinaja.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 537.
We can't find the internet
Attempting to reconnect
Something went wrong!
Hang in there while we get back on track