VALLE DELL’ARNO FIORENTINO o VAL D’ARNO DI FIRENZE
– E’ il più centrale bacino della Toscana, avendo in mezzo la sua metropoli. Esso apresi sotto la Gola di Rignano e si schiude allo Stretto, ossia al Masso della Golfolina passata la confluenza dell’Ombrone pistojese. – Per conseguenza sboccando nel quarto suo bacino le lunghe e copiose fiumane della Sieve, della Greve, del Bisenzio e dell’Ombrone pistojese, secondo il sistema da me preferito, debbono appartenere al Val d’Arno fiorentino tutti i valloni percorsi dalle preindicate fiumane sue tributarie.
Giunto l’Arno allo stretto di Rignano , ed apertasi una nuova foce fra le estreme propagini dei poggi di Torre a Quona e di Reggello, incomincia il Val d’Arno di Firenze, il quale, dopo aver accolto per via, alla destra i precipitosi torrenti del Vicano di S. Ellero e del Vicano di Pelago, scende a ricevere dal lato medesimo a poca distanza dalla Terra del Pontassieve la grossa fiumana della Sieve.
Il lungo corso, la pendenza, e la quantità dei precipitosi corsi d’acqua che vuotansi a cotesta fiumana nel percorrere il Mugello, fanno palese a chicchessia nono solo quali e quanti massi essa debba strascinare dall’Appennino della Futa fino all’Alpe di S. Godenzo, ma ancora riempire rialzare il suo alveo nei luoghi di minor declive, danneggiare i ponti e recare in tempo di continue dirotte pioggie gravissimi guasti al Val d’Arno fiorentino.
Se uno voglia percorrere la storia dei danni recati a Firenze dalle alluvioni provenute specialmente dalle copiose piene della Sieve, non si dovrà meravigliare di tante inondazioni, cui trovasi soggetta la capitale della Toscane, essendo bastatamente noto l’adagio che dice: Arno non cresce se Sieve non mesce.
Già all’Articolo SIEVE fu indicata la pendenza barometrica di cotesta fiumana; e là furono rammentati i torrenti principale di lei tributarj, non chè la superfici del suo vallone, noto più comunemente sotto il vocabolo di Mugello , ed il numero de’ suoi abitanti all’anno 1833. Qui pertanto aggiungerò la popolazione intiera del Mugello compresa nel Val d’Arno fiorentino all’anno 1833, come ancora l’ultima del 1844.
E’ indubitato, che considerando l’angustia della Valle passata la confluenza della Sieve, l’Arno non poteva variare di alveo fino almeno alle balze di Girone, tostochè esso è costretto a scorrere sempre a piè dei poggi o colline che scendono fino alla ripa sinistra da Volognano, da Miransù , da Villamagna e da Candeli, ed alla sua destra dai colli di Remole, delle Sieci, delle Falle sino alle balze di Girone, ecc.
Infatti molte volte dalle piene dell’Arno du rovinata la strada maestra fra le Sieci e ele Falle, la quale fu decretato si rifacesse nel 1479 e di nuovo nel 1516, finché la piena del 1740 avendone disfatto costà una porzione, costrinse il magistrato de’ Capitani di Parte ad aprire una nuova strada più in alto, rinnovandosi più volte costesto lavoro fino ai tempi nostri. Un simile providimento era stato preso pel tronco di strada medesima alle balze di Girone fra Quinto e Rovezzano, quando la strada regia del Pontassieve fu portata più verso il monte.
I massimi danni però del tratto dell’Arno dalla confluenza della Sieva fino alla capitale sembrano accaduti nella pianura fra Rovezzano e Firenze, stante il ringorgo delle sue acque per le frequenti pescaje, argini, grandi pignoni, palizzate, ecc. ecc.
Ciò diede impulso al dotto e zelante Giovani Targioni Tozzetti di presentare nel 1767 al Granduca Leopoldo I una disamina di alcuni progetti fatti nel secolo XVI per salvare Firenze dalle inondazioni dell’Arno, aggiungendovene uno di suo.
Nelle notizie topografiche pubblicate nel 1841 nella Guida di Firenze, all’occasione del terzo Congresso degli Scienziati italiani, discorrendosi del corso dell’Arno nella Valle di sopra e sotto la città di Firenze fu detto, che cotesto fiume aveva percorso tre bacini innanzi di arrivare in questo di Firenze; la quale città fu calcolata miglia 69 ½ italiane distante dal Capo d’Arno rimontando verso le sorgenti del fiume, e miglia 55 ½ scendendo da Firenze alla sua foce in mare.
Ivi ancora fu avvisato; che alla confluenza della Sieve l’Arno era già disceso dalle sue sorgenti 2200 braccia fiorentine, pari a metri 1293,98, e che quando esso entrava in Firenze lungi circa 10 miglia dalla confluenza predetta, era disceso altre 45 braccia, ossiano metri 26,26.
inoltre fu indicato, che in cotesta Valle centrale dell’Arno confluivano 4 fiumane e varj torrenti; cioè, dal lato destro sopra Firenze la Sieve, e sotto la capitale ilBisenzio e l’Ombrone pistojese; mentre dal lato sinistro sotto Firenze vi entrava la Greve; e che i torrenti più noti suoi tributarj erano alle destra, il Sieci, la Mensola, l’Affrico e il Mugnone ed alla sinistra il Rimaggio del Pian di Ripoli ed il Vingone del Pian di Settimo.
Parlando poi delle inondazioni più terribili, cui in varj tempi è stata soggetta la città di Firenze, accennavasi fra le più antiche quella accaduta nel novembre del 1177, quando rovinò una pila dell’unico ponte, ora denominato Ponte vecchio . Dopo quella del 1177 le più disastrose furono in seguito le piene che accaddero nel 5 dicembre 1288; nel 1 maggio 1304; e l’altrafatalissima del 1 novembre 1333. Alle suddette tennero dietro una del 20 ottobre 1380, altra nel 13 settembre 1547; senza dire delle piene più note e più vicine alla nostra età, come furono quelle del 1679, del 1740, del 1758 e 1800. Ma la più recente, la più estesa, la più lunga, e forse per Firenze la più disastrosa è stata l’alluvione accaduta nel 3 novembre dell’anno 1844.
Finalmente nella stessa Guida fu dato un cenno dello stato fisico del Val d’Arno fiorentino specialmente nella sua pianura, dicendo: qualmente la figura corografica, e la fisica struttura de’ monti che fanno spalliera dal lato di ostro all’Appennino toscano, non chè lo stato del suolo percorso dall’Arno, a partire dalla sua sorgente fino a Pisa, darebbero a supporre, che nei varj bacini, o vallate sopra e sotto Firenze, fossero stati in tempi remotissimi tanti laghi innanzi che l’impeto progressivo delle acque correnti corrodesse, scalzasse e rovinasse mediante l’impeto del fiume gli strati inferiori di macigno che facevano barriera all’Arno nella Gola di S. Mamante sul primo bacino, in quelle di Monte Giovi a Capolona e nella Gola dell’Imbuto all’ingresso, al centro e all’egresso del secondo bacino; nelli Stretti dell’Incisa e di Rignano fra il terzo e quarto bacino; nella Gola della Golfolina prima di entrare nella quinta vallata, e nelle Chiuse fra la Rotta e Monte Calvoli, fra Calcinaja e Vico Pisano allo sbocco dell’ultimo bacino dello stesso fiume.
I depositi dell’alluvione e di trasporto, gli avanzi di foreste abbattute e ridotte in lignite, le ossa di grandi quadrupedi di razze perdute e sepolte nelle piaggie del Bacino aretino, nel superiore ed inferiore a Firenze, gl’immensi e profondi banchi di ghiaje e di ciottoli riscontrati a considerabili altezze ne’ primi 5 Bacini, tuttociò aggiungerebbe peso all’ipotesi, che il corso dell’Arno nei tempi anteriori alla Storia fosse impedito dalle varie angustie di sopra indicate.
Ad un’epoca posteriore pertanto debbono riferirsi quegli isolotti e quei bisarni che al pari di molti palustri marazzi si formarono nei diversi Bacini dell’Arno sopra e sotto Firenze.
Quindi è che la storia dai primi secoli dell’E. V. fino al XV rammenta nel Val d’Arno di sopra a Firenze l’Isola del Mezzule, e nel Val d’Arno fiorentino il Bisarno sotto Varlungo fra il Pian di Ripoli ed il Guarlone; l’Isolotto sull’ingresso di Firenze antica, l’Isola ed altro Bisarno nel Pian di Settimo, nel Valdarno inferiore ecc. ecc. – Vedere ARNO, BISARNO, ARNO BIANCO, ecc.
Che poi il piano delle città attraversate dall’Arno, ognor più sia andato rialzandosi, lo dichiarano soprattutto quelle di Firenze e di Pisa, i di cui primi lastrici di mattoni in costa, sebbene non più antichi del secolo XIII, si trovarono sepolti dalle due alla quattro braccia sotto il lastrico attuale. – Vedere gli Articoli FIRENZE E PISA.
Rispetto poi al perimetro della Valle dell’Arno fiorentino, dovendovisi includere le valli minori, o valloni suoi tributarj, come sono quelli della Sieve, della Greve, del Bisenzio e dell’Ombrone pistojese, ne consegue, che essa estendendosi dal lato di settentrione grecale dall’Alpe di S. Godenzo fino al monte delle Piastre sopra Pistoja; e dalla parte di scirocco a libeccio dai poggi di Cintoja e delle Stinche fino a quelli della Romola e del Malmantile, vengono a comprendervisi tutte quelle Comunità il cui territorio acquapende nel detto Bacino; avvertendo però che alcune di esse estendendosi nei Bacini ad esso limitrofi, trovansi qui calcolate per approssimazione, tanto rispetto alla superficie territoriale, come rapporto al numero degli abitanti. Tali sono per esempio la Comunità di S. Casciano posta fra la Val di Greve, la Val di Pesa, al pari di quella della Casellina e Torri e della Lastra a Signa . Dirò la cosa medesima della Comunità di Carmignano , posta fra il Val d’Arno fiorentino e quello inferiore; delle Comunità di Rignano e di Reggello che mandano gran parte del loro territorio e degli abitanti nel Val d’Arno superiore, mentre la Comunità di Serravalle spetta al Val d’Arno fiorentino ed inferiore. Dicasi lo stesso delle Comunità di Cantagallo, della Porta al Borgo sopra Pistoja e.. porzione dei di cui territorj spettano alla Valle transappennina del Reno bolognese, dove saranno riportate le frazioni che mancano al Bacino del Val d’Arno fiorentino.
Inoltre spettano al Bacino Fiorentino due santuari insigni stati abitati dai fondatori di due Ordini religiosi, cioè, la Badia della Vallombrosa fondata S. Giovanni Gualberto, e l’Eremo del Monte Senario abitato dai 7 Fondatori dell’Ordine de’Servi di Maria.
Detratte le Comunità testé accennate, quelle totalmente tributarie del Val d’Arno fiorentino si riducono a 33, alle quali unite le 9 precedenti costituirebbero 42 Comunità, comprendendo fra queste le due di già conteggiate nel Val d’Arno superiore.
PROSPETTO della SUPERFICIE QUADRATA e della POPOLAZIONE del VAL D’ARNO FIORENTINO e dei VALLONI SUOI TRIBUTARJ negli anni 1833 e 1844. – Vedi il SUPPLEMENTO.
1. nome del Capoluogo della Comunità: Bagno a Ripoli superficie territoriale in quadrati agrari: 22949,03 abitanti nel 1833: n° 11617 abitanti nel 1844: n° 13011 2. nome del Capoluogo della Comunità: Barberino di Mugello superficie territoriale in quadrati agrari: 46134,16 abitanti nel 1833: n° 8522 abitanti nel 1844: n° 9366 3. nome del Capoluogo della Comunità: Borgo S.
Lorenzo superficie territoriale in quadrati agrari: 43130,40 abitanti nel 1833: n° 10551 abitanti nel 1844: n° 11103 4. nome del Capoluogo della Comunità: Brozzi superficie territoriale in quadrati agrari: 4748,74 abitanti nel 1833: n° 7815 abitanti nel 1844: n° 8617 5. nome del Capoluogo della Comunità: Calenzano superficie territoriale in quadrati agrari: 21709,03 abitanti nel 1833: n° 5307 abitanti nel 1844: n° 5724 6. nome del Capoluogo della Comunità: Campi superficie territoriale in quadrati agrari: 8216,54 abitanti nel 1833: n° 8957 abitanti nel 1844: n° 9766 7. nome del Capoluogo della Comunità: Cantagallo (per 1/2 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 12293,06 abitanti nel 1833: n° 2351 abitanti nel 1844: n° 1691 8. nome del Capoluogo della Comunità: Carmignano (per 9/10 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 11596,60 abitanti nel 1833: n° 7209 abitanti nel 1844: n° 7803 9. nome del Capoluogo della Comunità: S. Casciano (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 20946,06 abitanti nel 1833: n° 6749 abitanti nel 1844: n° 7456 10. nome del Capoluogo della Comunità: Casellina e Torri (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 10290,38 abitanti nel 1833: n° 6262 abitanti nel 1844: n° 6153 11. nome del Capoluogo della Comunità: Dicomano superficie territoriale in quadrati agrari: 17474,40 abitanti nel 1833: n° 3619 abitanti nel 1844: n° 3849 12. nome del Capoluogo della Comunità: FIESOLE, città superficie territoriale in quadrati agrari: 16034,42 abitanti nel 1833: n° 8129 abitanti nel 1844: n° 9697 13. nome del Capoluogo della Comunità: FIRENZE, capitale superficie territoriale in quadrati agrari: 1556,17 abitanti nel 1833: n° 95927 abitanti nel 1844: n° 106531 14. nome del Capoluogo della Comunità: Galluzzo superficie territoriale in quadrati agrari: 20757,81 abitanti nel 1833: n° 11724 abitanti nel 1844: n° 12765 15. nome del Capoluogo della Comunità: S. Godenzo superficie territoriale in quadrati agrari: 29128,93 abitanti nel 1833: n° 2704 abitanti nel 1844: n° 3204 16. nome del Capoluogo della Comunità: Greve superficie territoriale in quadrati agrari: 49053,05 abitanti nel 1833: n° 8951 abitanti nel 1844: n° 9998 17. nome del Capoluogo della Comunità: Lastra a Signa (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 8391,14 abitanti nel 1833: n° 5189 abitanti nel 1844: n° 6026 18. nome del Capoluogo della Comunità: Legnaja superficie territoriale in quadrati agrari: 7158,18 abitanti nel 1833: n° 8162 abitanti nel 1844: n° 9276 19. nome del Capoluogo della Comunità: Londa superficie territoriale in quadrati agrari: 15643,61 abitanti nel 1833: n° 2214 abitanti nel 1844: n° 2328 20. nome del Capoluogo della Comunità: Montale superficie territoriale in quadrati agrari: 12883,24 abitanti nel 1833: n° 6702 abitanti nel 1844: n° 7209 21. nome del Capoluogo della Comunità: Monte Murlo superficie territoriale in quadrati agrari: 8883,66 abitanti nel 1833: n° 2350 abitanti nel 1844: n° 2494 22. nome del Capoluogo della Comunità: Pelago superficie territoriale in quadrati agrari: 29487,05 abitanti nel 1833: n° 7956 abitanti nel 1844: n° 9332 23. nome del Capoluogo della Comunità: Pellegrino superficie territoriale in quadrati agrari: 6294,95 abitanti nel 1833: n° 6585 abitanti nel 1844: n° 7166 24. nome del Capoluogo della Comunità: S. Piero a Sieve superficie territoriale in quadrati agrari: 10636,90 abitanti nel 1833: n° 2861 abitanti nel 1844: n° 2916 25. nome del Capoluogo della Comunità: PISTOJA , città superficie territoriale in quadrati agrari: 366,64 abitanti nel 1833: n° 11101 abitanti nel 1844: n° 12332 26. nome del Capoluogo della Comunità: Pontassieve superficie territoriale in quadrati agrari: 33568,76 abitanti nel 1833: n° 8771 abitanti nel 1844: n° 9380 27. nome del Capoluogo della Comunità: Porta al Borgo (per 3/4 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 27572,38 abitanti nel 1833: n° 8502 abitanti nel 1844: n° 9840 28. nome del Capoluogo della Comunità: Porta Carratica superficie territoriale in quadrati agrari: 6173,46 abitanti nel 1833: n° 6578 abitanti nel 1844: n° 6800 29. nome del Capoluogo della Comunità: Porta Lucchese superficie territoriale in quadrati agrari: 7669,18 abitanti nel 1833: n° 5553 abitanti nel 1844: n° 5672 30. nome del Capoluogo della Comunità: Porta S. Marco superficie territoriale in quadrati agrari: 18996,48 abitanti nel 1833: n° 7533 abitanti nel 1844: n° 8420 31. nome del Capoluogo della Comunità: PRATO, città superficie territoriale in quadrati agrari: 38820,77 abitanti nel 1833: n° 30288 abitanti nel 1844: n° 32653 32. nome del Capoluogo della Comunità: Reggello (per 1/5 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 7078,22 abitanti nel 1833: n° 1960 abitanti nel 1844: n° 1984 33. nome del Capoluogo della Comunità: Rignano (per 1/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 5295,00 abitanti nel 1833: n° 1514 abitanti nel 1844: n° 1546 34. nome del Capoluogo della Comunità: Rovezzano superficie territoriale in quadrati agrari: 2765,07 abitanti nel 1833: n° 4170 abitanti nel 1844: n° 4794 35. nome del Capoluogo della Comunità: Scarperia superficie territoriale in quadrati agrari: 23352,66 abitanti nel 1833: n° 5243 abitanti nel 1844: n° 5332 36. nome del Capoluogo della Comunità: Seravalle (per 5/6 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 11056,43 abitanti nel 1833: n° 3792 abitanti nel 1844: n° 4170 37. nome del Capoluogo della Comunità: Sesto superficie territoriale in quadrati agrari: 14770,05 abitanti nel 1833: n° 8796 abitanti nel 1844: n° 1073 38. nome del Capoluogo della Comunità: Signa superficie territoriale in quadrati agrari: 5251,37 abitanti nel 1833: n° 5634 abitanti nel 1844: n° 6034 39. nome del Capoluogo della Comunità: Tizzana superficie territoriale in quadrati agrari: 13344,87 abitanti nel 1833: n° 7319 abitanti nel 1844: n° 7764 40. nome del Capoluogo della Comunità: Vaglia superficie territoriale in quadrati agrari: 16657,07 abitanti nel 1833: n° 2689 abitanti nel 1844: n° 2829 41. nome del Capoluogo della Comunità: Vernio superficie territoriale in quadrati agrari: 16118,53 abitanti nel 1833: n° 3616 abitanti nel 1844: n° 4010 42. nome del Capoluogo della Comunità: Vicchio superficie territoriale in quadrati agrari: 43244,12 abitanti nel 1833: n° 9001 abitanti nel 1844: n° 9645 - TOTALE superficie territoriale in quadrati agrari: 727468,57 - TOTALE abitanti nel 1833: n° 380473 - TOTALE abitanti nel 1844: n° 407739
Giunto l’Arno allo stretto di Rignano , ed apertasi una nuova foce fra le estreme propagini dei poggi di Torre a Quona e di Reggello, incomincia il Val d’Arno di Firenze, il quale, dopo aver accolto per via, alla destra i precipitosi torrenti del Vicano di S. Ellero e del Vicano di Pelago, scende a ricevere dal lato medesimo a poca distanza dalla Terra del Pontassieve la grossa fiumana della Sieve.
Il lungo corso, la pendenza, e la quantità dei precipitosi corsi d’acqua che vuotansi a cotesta fiumana nel percorrere il Mugello, fanno palese a chicchessia nono solo quali e quanti massi essa debba strascinare dall’Appennino della Futa fino all’Alpe di S. Godenzo, ma ancora riempire rialzare il suo alveo nei luoghi di minor declive, danneggiare i ponti e recare in tempo di continue dirotte pioggie gravissimi guasti al Val d’Arno fiorentino.
Se uno voglia percorrere la storia dei danni recati a Firenze dalle alluvioni provenute specialmente dalle copiose piene della Sieve, non si dovrà meravigliare di tante inondazioni, cui trovasi soggetta la capitale della Toscane, essendo bastatamente noto l’adagio che dice: Arno non cresce se Sieve non mesce.
Già all’Articolo SIEVE fu indicata la pendenza barometrica di cotesta fiumana; e là furono rammentati i torrenti principale di lei tributarj, non chè la superfici del suo vallone, noto più comunemente sotto il vocabolo di Mugello , ed il numero de’ suoi abitanti all’anno 1833. Qui pertanto aggiungerò la popolazione intiera del Mugello compresa nel Val d’Arno fiorentino all’anno 1833, come ancora l’ultima del 1844.
E’ indubitato, che considerando l’angustia della Valle passata la confluenza della Sieve, l’Arno non poteva variare di alveo fino almeno alle balze di Girone, tostochè esso è costretto a scorrere sempre a piè dei poggi o colline che scendono fino alla ripa sinistra da Volognano, da Miransù , da Villamagna e da Candeli, ed alla sua destra dai colli di Remole, delle Sieci, delle Falle sino alle balze di Girone, ecc.
Infatti molte volte dalle piene dell’Arno du rovinata la strada maestra fra le Sieci e ele Falle, la quale fu decretato si rifacesse nel 1479 e di nuovo nel 1516, finché la piena del 1740 avendone disfatto costà una porzione, costrinse il magistrato de’ Capitani di Parte ad aprire una nuova strada più in alto, rinnovandosi più volte costesto lavoro fino ai tempi nostri. Un simile providimento era stato preso pel tronco di strada medesima alle balze di Girone fra Quinto e Rovezzano, quando la strada regia del Pontassieve fu portata più verso il monte.
I massimi danni però del tratto dell’Arno dalla confluenza della Sieva fino alla capitale sembrano accaduti nella pianura fra Rovezzano e Firenze, stante il ringorgo delle sue acque per le frequenti pescaje, argini, grandi pignoni, palizzate, ecc. ecc.
Ciò diede impulso al dotto e zelante Giovani Targioni Tozzetti di presentare nel 1767 al Granduca Leopoldo I una disamina di alcuni progetti fatti nel secolo XVI per salvare Firenze dalle inondazioni dell’Arno, aggiungendovene uno di suo.
Nelle notizie topografiche pubblicate nel 1841 nella Guida di Firenze, all’occasione del terzo Congresso degli Scienziati italiani, discorrendosi del corso dell’Arno nella Valle di sopra e sotto la città di Firenze fu detto, che cotesto fiume aveva percorso tre bacini innanzi di arrivare in questo di Firenze; la quale città fu calcolata miglia 69 ½ italiane distante dal Capo d’Arno rimontando verso le sorgenti del fiume, e miglia 55 ½ scendendo da Firenze alla sua foce in mare.
Ivi ancora fu avvisato; che alla confluenza della Sieve l’Arno era già disceso dalle sue sorgenti 2200 braccia fiorentine, pari a metri 1293,98, e che quando esso entrava in Firenze lungi circa 10 miglia dalla confluenza predetta, era disceso altre 45 braccia, ossiano metri 26,26.
inoltre fu indicato, che in cotesta Valle centrale dell’Arno confluivano 4 fiumane e varj torrenti; cioè, dal lato destro sopra Firenze la Sieve, e sotto la capitale ilBisenzio e l’Ombrone pistojese; mentre dal lato sinistro sotto Firenze vi entrava la Greve; e che i torrenti più noti suoi tributarj erano alle destra, il Sieci, la Mensola, l’Affrico e il Mugnone ed alla sinistra il Rimaggio del Pian di Ripoli ed il Vingone del Pian di Settimo.
Parlando poi delle inondazioni più terribili, cui in varj tempi è stata soggetta la città di Firenze, accennavasi fra le più antiche quella accaduta nel novembre del 1177, quando rovinò una pila dell’unico ponte, ora denominato Ponte vecchio . Dopo quella del 1177 le più disastrose furono in seguito le piene che accaddero nel 5 dicembre 1288; nel 1 maggio 1304; e l’altrafatalissima del 1 novembre 1333. Alle suddette tennero dietro una del 20 ottobre 1380, altra nel 13 settembre 1547; senza dire delle piene più note e più vicine alla nostra età, come furono quelle del 1679, del 1740, del 1758 e 1800. Ma la più recente, la più estesa, la più lunga, e forse per Firenze la più disastrosa è stata l’alluvione accaduta nel 3 novembre dell’anno 1844.
Finalmente nella stessa Guida fu dato un cenno dello stato fisico del Val d’Arno fiorentino specialmente nella sua pianura, dicendo: qualmente la figura corografica, e la fisica struttura de’ monti che fanno spalliera dal lato di ostro all’Appennino toscano, non chè lo stato del suolo percorso dall’Arno, a partire dalla sua sorgente fino a Pisa, darebbero a supporre, che nei varj bacini, o vallate sopra e sotto Firenze, fossero stati in tempi remotissimi tanti laghi innanzi che l’impeto progressivo delle acque correnti corrodesse, scalzasse e rovinasse mediante l’impeto del fiume gli strati inferiori di macigno che facevano barriera all’Arno nella Gola di S. Mamante sul primo bacino, in quelle di Monte Giovi a Capolona e nella Gola dell’Imbuto all’ingresso, al centro e all’egresso del secondo bacino; nelli Stretti dell’Incisa e di Rignano fra il terzo e quarto bacino; nella Gola della Golfolina prima di entrare nella quinta vallata, e nelle Chiuse fra la Rotta e Monte Calvoli, fra Calcinaja e Vico Pisano allo sbocco dell’ultimo bacino dello stesso fiume.
I depositi dell’alluvione e di trasporto, gli avanzi di foreste abbattute e ridotte in lignite, le ossa di grandi quadrupedi di razze perdute e sepolte nelle piaggie del Bacino aretino, nel superiore ed inferiore a Firenze, gl’immensi e profondi banchi di ghiaje e di ciottoli riscontrati a considerabili altezze ne’ primi 5 Bacini, tuttociò aggiungerebbe peso all’ipotesi, che il corso dell’Arno nei tempi anteriori alla Storia fosse impedito dalle varie angustie di sopra indicate.
Ad un’epoca posteriore pertanto debbono riferirsi quegli isolotti e quei bisarni che al pari di molti palustri marazzi si formarono nei diversi Bacini dell’Arno sopra e sotto Firenze.
Quindi è che la storia dai primi secoli dell’E. V. fino al XV rammenta nel Val d’Arno di sopra a Firenze l’Isola del Mezzule, e nel Val d’Arno fiorentino il Bisarno sotto Varlungo fra il Pian di Ripoli ed il Guarlone; l’Isolotto sull’ingresso di Firenze antica, l’Isola ed altro Bisarno nel Pian di Settimo, nel Valdarno inferiore ecc. ecc. – Vedere ARNO, BISARNO, ARNO BIANCO, ecc.
Che poi il piano delle città attraversate dall’Arno, ognor più sia andato rialzandosi, lo dichiarano soprattutto quelle di Firenze e di Pisa, i di cui primi lastrici di mattoni in costa, sebbene non più antichi del secolo XIII, si trovarono sepolti dalle due alla quattro braccia sotto il lastrico attuale. – Vedere gli Articoli FIRENZE E PISA.
Rispetto poi al perimetro della Valle dell’Arno fiorentino, dovendovisi includere le valli minori, o valloni suoi tributarj, come sono quelli della Sieve, della Greve, del Bisenzio e dell’Ombrone pistojese, ne consegue, che essa estendendosi dal lato di settentrione grecale dall’Alpe di S. Godenzo fino al monte delle Piastre sopra Pistoja; e dalla parte di scirocco a libeccio dai poggi di Cintoja e delle Stinche fino a quelli della Romola e del Malmantile, vengono a comprendervisi tutte quelle Comunità il cui territorio acquapende nel detto Bacino; avvertendo però che alcune di esse estendendosi nei Bacini ad esso limitrofi, trovansi qui calcolate per approssimazione, tanto rispetto alla superficie territoriale, come rapporto al numero degli abitanti. Tali sono per esempio la Comunità di S. Casciano posta fra la Val di Greve, la Val di Pesa, al pari di quella della Casellina e Torri e della Lastra a Signa . Dirò la cosa medesima della Comunità di Carmignano , posta fra il Val d’Arno fiorentino e quello inferiore; delle Comunità di Rignano e di Reggello che mandano gran parte del loro territorio e degli abitanti nel Val d’Arno superiore, mentre la Comunità di Serravalle spetta al Val d’Arno fiorentino ed inferiore. Dicasi lo stesso delle Comunità di Cantagallo, della Porta al Borgo sopra Pistoja e.. porzione dei di cui territorj spettano alla Valle transappennina del Reno bolognese, dove saranno riportate le frazioni che mancano al Bacino del Val d’Arno fiorentino.
Inoltre spettano al Bacino Fiorentino due santuari insigni stati abitati dai fondatori di due Ordini religiosi, cioè, la Badia della Vallombrosa fondata S. Giovanni Gualberto, e l’Eremo del Monte Senario abitato dai 7 Fondatori dell’Ordine de’Servi di Maria.
Detratte le Comunità testé accennate, quelle totalmente tributarie del Val d’Arno fiorentino si riducono a 33, alle quali unite le 9 precedenti costituirebbero 42 Comunità, comprendendo fra queste le due di già conteggiate nel Val d’Arno superiore.
PROSPETTO della SUPERFICIE QUADRATA e della POPOLAZIONE del VAL D’ARNO FIORENTINO e dei VALLONI SUOI TRIBUTARJ negli anni 1833 e 1844. – Vedi il SUPPLEMENTO.
1. nome del Capoluogo della Comunità: Bagno a Ripoli superficie territoriale in quadrati agrari: 22949,03 abitanti nel 1833: n° 11617 abitanti nel 1844: n° 13011 2. nome del Capoluogo della Comunità: Barberino di Mugello superficie territoriale in quadrati agrari: 46134,16 abitanti nel 1833: n° 8522 abitanti nel 1844: n° 9366 3. nome del Capoluogo della Comunità: Borgo S.
Lorenzo superficie territoriale in quadrati agrari: 43130,40 abitanti nel 1833: n° 10551 abitanti nel 1844: n° 11103 4. nome del Capoluogo della Comunità: Brozzi superficie territoriale in quadrati agrari: 4748,74 abitanti nel 1833: n° 7815 abitanti nel 1844: n° 8617 5. nome del Capoluogo della Comunità: Calenzano superficie territoriale in quadrati agrari: 21709,03 abitanti nel 1833: n° 5307 abitanti nel 1844: n° 5724 6. nome del Capoluogo della Comunità: Campi superficie territoriale in quadrati agrari: 8216,54 abitanti nel 1833: n° 8957 abitanti nel 1844: n° 9766 7. nome del Capoluogo della Comunità: Cantagallo (per 1/2 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 12293,06 abitanti nel 1833: n° 2351 abitanti nel 1844: n° 1691 8. nome del Capoluogo della Comunità: Carmignano (per 9/10 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 11596,60 abitanti nel 1833: n° 7209 abitanti nel 1844: n° 7803 9. nome del Capoluogo della Comunità: S. Casciano (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 20946,06 abitanti nel 1833: n° 6749 abitanti nel 1844: n° 7456 10. nome del Capoluogo della Comunità: Casellina e Torri (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 10290,38 abitanti nel 1833: n° 6262 abitanti nel 1844: n° 6153 11. nome del Capoluogo della Comunità: Dicomano superficie territoriale in quadrati agrari: 17474,40 abitanti nel 1833: n° 3619 abitanti nel 1844: n° 3849 12. nome del Capoluogo della Comunità: FIESOLE, città superficie territoriale in quadrati agrari: 16034,42 abitanti nel 1833: n° 8129 abitanti nel 1844: n° 9697 13. nome del Capoluogo della Comunità: FIRENZE, capitale superficie territoriale in quadrati agrari: 1556,17 abitanti nel 1833: n° 95927 abitanti nel 1844: n° 106531 14. nome del Capoluogo della Comunità: Galluzzo superficie territoriale in quadrati agrari: 20757,81 abitanti nel 1833: n° 11724 abitanti nel 1844: n° 12765 15. nome del Capoluogo della Comunità: S. Godenzo superficie territoriale in quadrati agrari: 29128,93 abitanti nel 1833: n° 2704 abitanti nel 1844: n° 3204 16. nome del Capoluogo della Comunità: Greve superficie territoriale in quadrati agrari: 49053,05 abitanti nel 1833: n° 8951 abitanti nel 1844: n° 9998 17. nome del Capoluogo della Comunità: Lastra a Signa (per 2/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 8391,14 abitanti nel 1833: n° 5189 abitanti nel 1844: n° 6026 18. nome del Capoluogo della Comunità: Legnaja superficie territoriale in quadrati agrari: 7158,18 abitanti nel 1833: n° 8162 abitanti nel 1844: n° 9276 19. nome del Capoluogo della Comunità: Londa superficie territoriale in quadrati agrari: 15643,61 abitanti nel 1833: n° 2214 abitanti nel 1844: n° 2328 20. nome del Capoluogo della Comunità: Montale superficie territoriale in quadrati agrari: 12883,24 abitanti nel 1833: n° 6702 abitanti nel 1844: n° 7209 21. nome del Capoluogo della Comunità: Monte Murlo superficie territoriale in quadrati agrari: 8883,66 abitanti nel 1833: n° 2350 abitanti nel 1844: n° 2494 22. nome del Capoluogo della Comunità: Pelago superficie territoriale in quadrati agrari: 29487,05 abitanti nel 1833: n° 7956 abitanti nel 1844: n° 9332 23. nome del Capoluogo della Comunità: Pellegrino superficie territoriale in quadrati agrari: 6294,95 abitanti nel 1833: n° 6585 abitanti nel 1844: n° 7166 24. nome del Capoluogo della Comunità: S. Piero a Sieve superficie territoriale in quadrati agrari: 10636,90 abitanti nel 1833: n° 2861 abitanti nel 1844: n° 2916 25. nome del Capoluogo della Comunità: PISTOJA , città superficie territoriale in quadrati agrari: 366,64 abitanti nel 1833: n° 11101 abitanti nel 1844: n° 12332 26. nome del Capoluogo della Comunità: Pontassieve superficie territoriale in quadrati agrari: 33568,76 abitanti nel 1833: n° 8771 abitanti nel 1844: n° 9380 27. nome del Capoluogo della Comunità: Porta al Borgo (per 3/4 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 27572,38 abitanti nel 1833: n° 8502 abitanti nel 1844: n° 9840 28. nome del Capoluogo della Comunità: Porta Carratica superficie territoriale in quadrati agrari: 6173,46 abitanti nel 1833: n° 6578 abitanti nel 1844: n° 6800 29. nome del Capoluogo della Comunità: Porta Lucchese superficie territoriale in quadrati agrari: 7669,18 abitanti nel 1833: n° 5553 abitanti nel 1844: n° 5672 30. nome del Capoluogo della Comunità: Porta S. Marco superficie territoriale in quadrati agrari: 18996,48 abitanti nel 1833: n° 7533 abitanti nel 1844: n° 8420 31. nome del Capoluogo della Comunità: PRATO, città superficie territoriale in quadrati agrari: 38820,77 abitanti nel 1833: n° 30288 abitanti nel 1844: n° 32653 32. nome del Capoluogo della Comunità: Reggello (per 1/5 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 7078,22 abitanti nel 1833: n° 1960 abitanti nel 1844: n° 1984 33. nome del Capoluogo della Comunità: Rignano (per 1/3 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 5295,00 abitanti nel 1833: n° 1514 abitanti nel 1844: n° 1546 34. nome del Capoluogo della Comunità: Rovezzano superficie territoriale in quadrati agrari: 2765,07 abitanti nel 1833: n° 4170 abitanti nel 1844: n° 4794 35. nome del Capoluogo della Comunità: Scarperia superficie territoriale in quadrati agrari: 23352,66 abitanti nel 1833: n° 5243 abitanti nel 1844: n° 5332 36. nome del Capoluogo della Comunità: Seravalle (per 5/6 circa) superficie territoriale in quadrati agrari: 11056,43 abitanti nel 1833: n° 3792 abitanti nel 1844: n° 4170 37. nome del Capoluogo della Comunità: Sesto superficie territoriale in quadrati agrari: 14770,05 abitanti nel 1833: n° 8796 abitanti nel 1844: n° 1073 38. nome del Capoluogo della Comunità: Signa superficie territoriale in quadrati agrari: 5251,37 abitanti nel 1833: n° 5634 abitanti nel 1844: n° 6034 39. nome del Capoluogo della Comunità: Tizzana superficie territoriale in quadrati agrari: 13344,87 abitanti nel 1833: n° 7319 abitanti nel 1844: n° 7764 40. nome del Capoluogo della Comunità: Vaglia superficie territoriale in quadrati agrari: 16657,07 abitanti nel 1833: n° 2689 abitanti nel 1844: n° 2829 41. nome del Capoluogo della Comunità: Vernio superficie territoriale in quadrati agrari: 16118,53 abitanti nel 1833: n° 3616 abitanti nel 1844: n° 4010 42. nome del Capoluogo della Comunità: Vicchio superficie territoriale in quadrati agrari: 43244,12 abitanti nel 1833: n° 9001 abitanti nel 1844: n° 9645 - TOTALE superficie territoriale in quadrati agrari: 727468,57 - TOTALE abitanti nel 1833: n° 380473 - TOTALE abitanti nel 1844: n° 407739
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 640.
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