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DISSERTAZIONE V.

zese, Ponte agli Strulli, Val di Cintoja, le Macchie, Ponte a Ema, e Ricorboli, quindi a Firenze; se pur doppia non era la strada, come va opinando il Sig. Dottor Targioni, da Arezzo, Terranuova, Castelfranco, Pian di Scò, Pieve di Cascia, (a cui facilmente la Via Cassia, averà dato il nome, e Plebs S. Petri de Cassia trovasi nel 1155. nel T. III. pag. 245. dell' Italia Sacra del P. Ughelli ) Ponte a Rignano, Ponte a Sieve, Quintole, e Rovezzano, con che si sarebbero scansate le scomode Colline del Chianti. Non così parmi che sia nel cammino, che da Arezzo guidava a Chiusi, e che per il corso di XXIV. miglia conduce ad Novas. Dalla distanza, che corre da quella mansione a quella chiamata nell’Itinerario Ad Statuas, pensò il Cluverio, e non lo escluse affatto il suo Critico, che fossero l’istesso luogo, e conciliando i nomi e facendone un solo, lo chiamò ad Novas Statuas. Finalmente collo spazio di nove altre miglia di viaggio si giunge a Chiusi, risparmiandomi di seguitar detta via, e ragionare delle notabili differenze che s’incontrano nelle miglia, e nelle Mansioni, d’onde passava.

Questa Via Cassia conveniva che traversasse la Valdichiana; e perciò è d’uopo di confessare, che ivi non fossero nè le paludi, nè gli ampi marazzi, che vi hanno curiosamente immaginato alcuni fino da i tempi di Annibale, costituendo i paludosi luoghi, ch’ ei traversò nella Gallia Cisalpina, intorno alla Chiana, e la Palude Chiusina non è altro, se non il Lago mentovato da Strabone al V. Libro fra i Laghi d' Italia, che hanno comunicazione col Tevere. I Ro-

Riferimento bibliografico:

Guazzesi, Lorenzo, Dissertazione V, 1766, p. 228.