come sarebbe per cagion d’esempio il XIX., in cui trovasi cancellata del tutto la prima figura X., onde ne risulta subito un errore di considerabile conseguenza, non mancando chi creda, che i numeri sieno di qualche anno posteriori alle linee.
Crede il Bergero, che ella appartenesse a qualche General d’Armata, che l’avesse fatta fare da gl’ingegnieri Militari, per regolare la marcia delle Truppe. Il Sig. Targioni Tomo VI. pag. 74 non si fa savianente ascrivere ad una tale opinione, atteso che in essa vi sono errori così massicci, che in vece di dirigere l’Esercito, lo avrebbero messo in gravi pericoli. Egli la suppone una Copia malfatta di un ottimo Originale, vi riconosce un nuovo inchiodro, e nuova Rubrica, per ravvivare forse ciò che il tempo, e l’Età avevano obliterato. Non per questo non può chiamarsi uno de’ plù venerabili M.S. dell’Antichità, ed uno de’pregiabili ornamenti dell’Augusto luogo, ove si conserva, quantunque il Cluverio nella sua Prefazion la chiami mutila, manca, deserta, & plurima ex parte depravata, nil nisi moeras tenebras Geographiae antiquae ignaris offerens. Una bellissima edizione di essa ne ha fatta il Sig. Scheib, dotto ed erudito Autore Tedesco, che ne donò un Esenplare all’Accademia Etrusca, di cui è meritissimo Socio.
Il Sig. Proposto Gori, meglio assai del Gruntero, e degli altri, riferisce la sopracitata Iscrizione della Via Cassia rifatta dall’Imperadore Adriano. Osserva egli, che dopo il Millia Passum vi sono due linee corrose dal tempo, e di disperata lezione. Se non ci fosse questa mancanza, sapressimo
Guazzesi, Lorenzo, Dissertazione V, 1766, p. 236.
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