DISSERTAZIONE V.
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forse qualche notizia più interessante. Tale la diede nel Secolo XVI. al celebre Pier Vettori Onofrio Panvinio, allora che egli la vide in Montepulciano, con le lettere, che avevano molto sofferto di danno dall’ingiuria del tempo. Fu scoperta questa Pietra Miliaria nel 1584, ed oggi dì si conserva nell’Opera del Duomo di Firenze, di Panchina assai porosa, alta braccia 4 in circa, e grossa un braccio. Con tutto ciò io suppongo, che il num. XXCI., il quale si legge nella detta Lapida, voglia significar certamente, che l’Imperador Adriano rifacesse la Via Cassia da’Confini della Colonia Chiusina fino a Firenze, e che il detto risarcimento consistesse nel puro spazio di quelle miglia, e non più. Ma come accorderemo noi l’Itinerario e la Tavola? Seguendo il primo, da Chiusi a Firenze non vi sono che 87. miglia, e quello sarebbe divario di poca importanza, e che poteva per più cagioni essere accaduto dal rifacimento di Adriano, al tempo in cui fu scritto l’Itinerario. Ciò succede tutto giorno anco in oggi, ove addiviene qualche piccola mutazione nelle nostre Strade per più, e diversi motivi, quantunque da quanto io penso, e dirò fra poco, credo, che il calcolo di esse sia giusto, e si accordi con l’Iscrizione. Il punto più difficile è di unire a quello numero la Tavola Peutingeriana; ma facendo noi riflessione a quanto ho detto di sopra sulla mancanza delle note numerali, che si vedono cancellate dal tempo, e sulla giusta distanza, che a senso di ragione debbe essere da Firenze ad Acula, da Acula a Biturgia, da Biturgia ad Arezzo, ponendo la prima verso l’Incisa, l’altra nella Val-

Riferimento bibliografico:

Guazzesi, Lorenzo, Dissertazione V, 1766, p. 237.