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DISSERTAZIONE V.

Magno. Da Eginardo, dal Monaco di S. Ipparco, dal Poeta Saffone presso il Leibnizio Rerum Brunsvic. T. II., e da altri Autori riportati dal Duchesne nel T. II. de Rebus Francorum, si sa di certo, che nell’Autunno dell’anno 786. esso partì di Germania per venire in Italia, e che giunto in Firenze vi celebrò il Natale di Cristo, indi volendo portarsi a Roma, passò per Arezzo. Abbiamo nell’Ughelli a’ Vescovi Aretini la copia di una Bolla di Gentile da Urbino Vescovo nostro nel 1480, in cui si racconta la donazione fatta alla Chiesa Aretina dell’antichissimo Anfiteatro, che era fuori della Città. Vado fissando in quest’anno la di lui venuta in Arezzo, perchè negli altri tre viaggi, che fece a Roma, si è prevaluto due volte della Via Flaminia, ed una della Via Aurelia, lungo le spiagge del mare. Il trovarsi nell’ottavo secolo di Cristo nominato il Duca di Chiusi, mi fa giustamente supporre, che la detta Città si mantenesse ancora nel suo splendore, e che non meno conservata dovesse essere quella Via Regia, per cui si perveniva all’istessa, lo che molto tempo a mio credere continuò. Ed in conferma di questo, l’anno 1068. Papa Alessandro II., decidendo una controversia tra il Vescovo di Chiusi e il suo Clero, ci porge 1 con una sua Bolla il sicuro ricordo di quello viaggio, come pure in altro luogo del documento 2 me-


1) Actum est, ut nobis Roma ad Lucensium preces proficiscentibus ipsa quaestio in itinere dum per partes illas transiremus repraesentaretur &c.

2) Sique denuo evenit, ut dum Luca Roman reverteremur, ad praedictam Clusinam Ecclesiam veniremus.

Riferimento bibliografico:

Guazzesi, Lorenzo, Dissertazione V, 1766, p. 242.