verso Bolsena, ed il fiume Paglia, nel che non poteva seguitare se non l’antica strada di Chiusi. Finalmente nel 1178. un testimone, che si esamina nella famosa lite tra il Vescovo di Siena e di Arezzo, per ciò, che si deduce da un’antico Ruotolo del nominato Archivio, racconta di aver trovato il Vescovo, che ritornava da Roma alla sua residenza, verso Sutri e Capranica. Lo stesso cammino tenne Papa Gregorio X. quando nel 1273. andò a Firenze, e si trattenne in Mugello dal Cardinale Ottaviano degli Ubaldini, e così avrebbe fatto, se nel suo ritorno da Lione non finiva i suoi giorni in Arezzo nel 1276. Onde a buon conto dallo stesso secolo di Roma fino al mille dugento tanti di Cristo si praticava comunemente una tale strada; e ciò che mi fa maggior forza, ne’ tempi ancora del verno, come si vede ne’viaggi di Carlo Magno, di Papa Alessandro, e di Arrigo, segno evidente, che la pianura della Valdichiana non era in quei tempi una profonda palude, e uno stagno, come la chiama il Poeta Sanleolino, e molti altri, che ce la descrivono inondata tutta dall’acque, e ridotta impraticabile affatto, e resa infame al dire del Boccaccio, qualora descrive quella parte della Toscana. Avranno, cred’io, dato motivo a questa infezione le folte selve, che fino ne’ tempi antichi erano nella pianura, come si riconosce dalle carte de’ nostri Archivj, nelle quali si vedono nominate, onde l’aria grave, e gli effluvi nocivi delle impaludate acque, che spagliavano per la campagna ne derivarono; perlochè convenne abbandonar quel cammino, e volgerlo sotto Cor-
Guazzesi, Lorenzo, Dissertazione V, 1766, p. 244.
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