CAPPIANO nel Valdarno inferiore
Villa con ponte già munito di torri sul passo più importante del canal maestro dell’Usciana lungo la via Francesca o Romea, dove già fu un’antica pieve (S. Pietro) ora annessa alla parrocchia Comunità Giurisdizione e quasi 2 miglia toscane a maestro di Fucecchio, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Cappiano figura nella storia ecclesiastica non tanto per la distrutta sua pieve, della quale si trovano memoria sino dal 772, quanto per la Badia Vallombrosana di S.
Bartolommeo e Cappiano che si rammemora dal secolo XII sino al XVIII, come ancora per uno spedale che ivi ebbero gli ospitalieri dell’Altopascio, per opera dei quali fu edificato e mantenuto l’antico ponte a Cappiano.
È noto nella storia civile, perché Cappiano, nel 1266, fu preso dai ghibellini di Pisa, ritolto poco dopo dai guelfi di Lucca, venduto nel 1281 con tutto il suo distretto per lire 500 al Comune di Fucecchio che vi destinò un castellano; unito in un solo Comune con Fucecchio per annuenza del governo di Lucca, nel 1309; occupato dai Fiorentini nel 1325, e ben tosto ripreso e diroccato dall’eroe dell’Altopascio, finché nel 1339, venuta la Valle di Nievole sotto il dominio della Repubblica fiorentina, furono rifatte tutte le fortificazioni e ripari al ponte alle Calle di Cappiano; né dopo quell’epoca Cappiano vide altri padroni, con tutto che l’imperatore Carlo IV, ripetendo il diploma di Ottone IV, confermasse ai vescovi di Lucca, oltre la giurisdizione ecclesiastica, il feudo di Cappiano con altre ville del Valdarno inferiore.
Nel 1637, il principe Lorenzo figlio del Gran Duca Ferdinando I fece costruire in Cappiano una fabbrica ad uso di villa con alcune altre abitazione un’ampia vasca per la conserva dei pesci che nelle escrescenze del padule entravano nelle reti alla Calla del ponte preaccennato.
Ma il ponte a Cappiano è sopra ogn’altro rinomato nella storia idraulica per le operazioni a cui fu soggetta questa chiave emissaria del padule di Fucecchio. – Vedere VALLE di NIEVOLE.
Dal ponte a Cappiano era poco distante il Borgo nuovo e l’antica Badia di Fucecchio, già compresa nel piviere di S.
Pietro a Cappiano con la distrutta chiesa di S. Quirico, prope Arme (Usciana), con S. Giorgio d’Oltrario; S.
Stefano di Poppio, S. Lucia a Comana, S. Vito di Santacroce, il monastero di S. Bartolommeo di Cappiano, e S. Maria Canova. (LAMI, Hodoep.) La pieve di Cappiano era nel luogo detto oggi S. Pierino; e forse corrisponde a quel S. Pierino a Vigesimo, (cioè a 20 miglia toscane da Lucca) al quale riferiscono due carte dell’archivio arcivescovile di Lucca, negli anni 944 e 976, dove dicesi la detta chiesa situata in loco et finibus Vigesimo que est prope ARME et fluvio Arno. – Vedere ARME, ABBAZIA di BORGONUOVO,e FUCECCHIO.
Cappiano figura nella storia ecclesiastica non tanto per la distrutta sua pieve, della quale si trovano memoria sino dal 772, quanto per la Badia Vallombrosana di S.
Bartolommeo e Cappiano che si rammemora dal secolo XII sino al XVIII, come ancora per uno spedale che ivi ebbero gli ospitalieri dell’Altopascio, per opera dei quali fu edificato e mantenuto l’antico ponte a Cappiano.
È noto nella storia civile, perché Cappiano, nel 1266, fu preso dai ghibellini di Pisa, ritolto poco dopo dai guelfi di Lucca, venduto nel 1281 con tutto il suo distretto per lire 500 al Comune di Fucecchio che vi destinò un castellano; unito in un solo Comune con Fucecchio per annuenza del governo di Lucca, nel 1309; occupato dai Fiorentini nel 1325, e ben tosto ripreso e diroccato dall’eroe dell’Altopascio, finché nel 1339, venuta la Valle di Nievole sotto il dominio della Repubblica fiorentina, furono rifatte tutte le fortificazioni e ripari al ponte alle Calle di Cappiano; né dopo quell’epoca Cappiano vide altri padroni, con tutto che l’imperatore Carlo IV, ripetendo il diploma di Ottone IV, confermasse ai vescovi di Lucca, oltre la giurisdizione ecclesiastica, il feudo di Cappiano con altre ville del Valdarno inferiore.
Nel 1637, il principe Lorenzo figlio del Gran Duca Ferdinando I fece costruire in Cappiano una fabbrica ad uso di villa con alcune altre abitazione un’ampia vasca per la conserva dei pesci che nelle escrescenze del padule entravano nelle reti alla Calla del ponte preaccennato.
Ma il ponte a Cappiano è sopra ogn’altro rinomato nella storia idraulica per le operazioni a cui fu soggetta questa chiave emissaria del padule di Fucecchio. – Vedere VALLE di NIEVOLE.
Dal ponte a Cappiano era poco distante il Borgo nuovo e l’antica Badia di Fucecchio, già compresa nel piviere di S.
Pietro a Cappiano con la distrutta chiesa di S. Quirico, prope Arme (Usciana), con S. Giorgio d’Oltrario; S.
Stefano di Poppio, S. Lucia a Comana, S. Vito di Santacroce, il monastero di S. Bartolommeo di Cappiano, e S. Maria Canova. (LAMI, Hodoep.) La pieve di Cappiano era nel luogo detto oggi S. Pierino; e forse corrisponde a quel S. Pierino a Vigesimo, (cioè a 20 miglia toscane da Lucca) al quale riferiscono due carte dell’archivio arcivescovile di Lucca, negli anni 944 e 976, dove dicesi la detta chiesa situata in loco et finibus Vigesimo que est prope ARME et fluvio Arno. – Vedere ARME, ABBAZIA di BORGONUOVO,e FUCECCHIO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 461.
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