TAVENA, o TAVERNA
nella Val d’Arbia.
– Casale perduto seppure non fu il borgo di Taverna dell’Art.
seguente dove fu una cappella (S. Bartolommeo) di giuspadronato delle monache di Monte Cellese, confermata loro insieme con la pieve di Tabiano ed altre chiese dal Pontefice Alessandro III mediante una bolla concistoriale data nel 1175 in Ferentino. – Vedere TABIANO.
Inoltre in Tavena, in Arbiola, in Vescona ecc.
possedevano beni i monaci Benedettini di S. Eugenio al Munistero presso Siena, siccome apparisce da due diplomi degl’Imperatori Arrigo IV (4 giugno 1081) e Fedrigo I (8 agosto 1185) – (ARCH. BORGHESI BICHI DI SIENA, e DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S. Eugenio).
seguente dove fu una cappella (S. Bartolommeo) di giuspadronato delle monache di Monte Cellese, confermata loro insieme con la pieve di Tabiano ed altre chiese dal Pontefice Alessandro III mediante una bolla concistoriale data nel 1175 in Ferentino. – Vedere TABIANO.
Inoltre in Tavena, in Arbiola, in Vescona ecc.
possedevano beni i monaci Benedettini di S. Eugenio al Munistero presso Siena, siccome apparisce da due diplomi degl’Imperatori Arrigo IV (4 giugno 1081) e Fedrigo I (8 agosto 1185) – (ARCH. BORGHESI BICHI DI SIENA, e DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S. Eugenio).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 505.
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